Disciplina. Un concetto che ami o no?

Quale accezione dai al termine “disciplina”?
Pensi subito a qualcosa che ti obbliga, ti costringe dentro certi paletti e, in pratica, ti sottomette privandoti di una parte della tua libertà, o ti vengono in mente significati legati alla perseveranza, alla dedizione e all’allenamento necessari per raggiungere un obiettivo o una crescita?

Oggi ho avuto un interessante scambio con una cara amica proprio su questo. Del resto, il dizionario stesso riporta tale ambivalenza. Ecco il primo significato che si trova nel Treccani: “Educazione, ammaestramento, insegnamento”. In seconda battuta: “Complesso di norme che regolano la convivenza dei componenti di una comunità, di un istituto e simili, imponendo l’ordine, l’obbedienza, ecc.”

Per anni sono stata allergica a questo termine; mi urtava, puzzava sempre di imposizione.
Credo di averlo incontrato per la prima volta a 5 anni, quando mia mamma mi portò ad iscrivermi ad una scuola di danza classica. La direttrice, per presentare la validità dei suoi corsi, non fece che parlare di regole, disciplina ferrea e sacrifici. Il risultato è evidente ancora oggi: non so ballare! Quella volta scappai via a gambe levate, terrorizzata da uno spettrale rigore.

Da qualche tempo, però, ho rivalutato enormemente questo concetto. Non mi mette più la voglia di scappare. Ho compreso quanto la disciplina sia veramente indispensabile per ottenere qualsiasi risultato. Se vogliamo maturare come persone, abbattendo vecchi e nocivi schemi mentali, se vogliamo migliorare in qualunque pratica, o anche, semplicemente perdere qualche chilo di troppo, senza disciplina, intesa come processo di auto-educazione, non andiamo molto lontani.

Ora che mi appare nella sua veste più nobile, la disciplina non ha nulla della rigidità che le attribuivo prima. Assaporarla nella sua accezione positiva, rende più fluidi i processi di costruzione, cambiamento ed evoluzione, aiutando a sviluppare forza di volontà, costanza, determinazione.
Del resto, la disciplina è ciò che rende un uomo un guerriero, nel suo meraviglioso senso archetipico di junghiana memoria.

E tu? A cosa associ il concetto di disciplina?
Se ti va, parliamone nei commenti. 😉

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